mercoledì 25 luglio 2012
CUBA PASO A PASO...PORQUE VISITAR ES DESCUBRIR
CUBA PASO A PASO.
Piccola Guida per non perdere quello che a volte sfugge al turista
Novate Milanese……………………………Derechos Reservados.Hilda.Clergè/2010
Habanaguanex era il nome del capo degli indigeni che abitavano i territori dove i Conquistadores spagnoli fondarono il primo villaggio all'Avana. L'1 gennaio 1899 Cuba si liberò dal colonialismo spagnolo e il 1° gennaio 1959 dal neocolonialismo staunitense. Fu liberata dalla colonna guidata dall'avanero Camilo Cienfuegos, seguita da quella comandata dall'argentino Ernesto Che Guevara. Il giorno dell'Epifania arrivarono anche Fidel e Raul Castro, che avevao liberato in precedenza l'Oriente Cubano.
A partire dal 1959 all'Avana sono stati costruiti moderni villaggi in nuovi quartieri, con scuole, servizi, posti di lavoro e attrezzature sportive e turistiche internazionali.
Nel 1982 l'UNESCO ha dichiarato l'Avana Vecchia patrimonio culturale dell'umanità e ne ha finanziato alcuni restauri. Nel 1990 è stato varato il piano turistico definito Avana 2000, per lo sviluppo del turismo culturale e del turismo congressuale.
La capitale cubana ha quasi 3 milioni di abitanti (di cui due milioni bianchi e un milione tra neri e mulatti, con qualche migliaio di persone di origine cinese e di stranieri residenti) e si estende su una superficie di circa 1000 kmq. A nord la città è limitata dall'Oceano Atlantico, ad est confina con quella di Pinar del Rio e a sud con la provincia de La Habana.
Fino al 1975 la capitale cubana faceva parte dell'antica provincia de La Habana, che poi fu suddivisa ufficialmente nelle due province della Ciudad de La Habana (il territorio cittadino) e de La Habana (il territorio campagnolo). La Ciudad de La Habana non è solo la capitale di Cuba, ma anche un provincia metropolitana con 15 municipi urbani autonomi (Habana Vieja, Centro Habana, Plaza de la Revolucion, Playa, Cerro, Marianao, La Lisa, Diez de Octubre, Boyeros, Arroyo Naranjo, San Miguel del Padron, Cotorro, Regla, Guanabacoa, La Habana del Este) e con 2000 circoscrizioni elettorali. Non esiste un sindaco della capitale, ma 15 sindica dei 15 comuni urbani, per cui le funzioni di primo cittadino della capitale cubana vengono svolte dal Presidente della provincia de La Ciudad de la Habana.
Durante il difficile periodo speciale (1990-2000) l'Avana fu interessata da una forte ondata migratoria dalle lontane province centrali e orientali. Il governo statale emanò un decreto-legge al fine di ridurre il sovraffollamento della capitale, che stava causando disoccupazione, delinquenza, e naturalmente anche una infinità di costruzioni illegali e anti-igeniche. Così ora i cittadini residenti nelle altre province che desiderano trasferirsi in modo permanente nella capitale devono prima chiedere un permesso speciale alle autorità comunali e provinciali dell'Avana Capitale; e chi infrange questo divieto viene multato e rispedito al comune di origine.
Da L' Avana consiglio cenare qualche volta nella Paladar : La Cocina de Lilian , squisito ristoro privato creato da Ulloa e sua moglie,i padroni, con una delicata e raffinata cucina in una villa neoclassica con un giardino tropicale frequentato delle rappresentanze diplomatiche straniere con prezzi giusti, tra suoi fans clienti l'ex Presidente Jimmy Carter, Gabriel Garcia Marquez,Osvaldo Guayasamin.La Casa de Adela (calle f n 503, entre 21 y 23, Vedado): la padrona è un’artista che ha creato un posto veramente magico sul terrazzo.
Per dormire se non si riesce a pernottare nel sempre bello e distinto Hotel Nacional, suggerirei dei piccoli ma belli alberghi nella zona della Avana Vecchia.
Hotel Marqués de Prado Ameno
Villa coloniale dall’eleganza sobria, con affreschi e arcate originali.
Indirizzo: calle O’Reilly, La Habana Vieja, tel. 0053.7.86.24.127, www.habaguanexhotels.com. Prezzi: doppia b&b da 130 cuc (98 €). C/credito: Mc, Visa.
Hotel San Miguel
Solo 10 stanze, sembra una casa privata.
Indirizzo: calle Cuba 2, La Habana Vieja, tel. 0053.7.86.27.656, www.habaguanexhotels.com. Prezzi: doppia b&b da 130 cuc (98 €). C/credito: Mc, Visa.
Hotel Palacio O’Farrill
In un palazzo neoclassico, 38 stanze in stile.
Indirizzo: calle Cuba 102-108, La Habana Vieja, tel. 0053.7.86.05.080, www.habaguanexhotels.com. Prezzi: doppia b&b da 130 cuc (98 €). C/credito: Mc, Visa.
Hotel Santa Isabel
Atmosfera coloniale sulla plaza del Armas.
Indirizzo: Baratillo 9, La Habana Vieja, tel. 0053.7.86.08.201, www.hotelsantaisabel.com, www.habaguanexhotels.com. Prezzi: doppia b&b da 200 cuc (151 €). C/credito: Mc, Visa.
O nelle Casa Particular, (B&B privati ), nella zona di Miramar ci sono belle mansione che affittano camere compresa colazione e a volte anche cena.
Callejon de Hemel: affascinante luogo di culto e monumento alla cultura afrocubana.
Capitolio: straordinariamente simile a quello americano e dai begli interni neoclassici.
Calle Obispo: strada piena di negozi e molto affollata. Una delle più animate arterie della città.
Plaza de Armas: la più antica piazza di La Havana. Bellissima, con il mercato dei libri e i magnifici palazzi ristrutturati. Notare che una via è lastricata con legno.
La Cattedrale: bellissima.
Mercato Artigianale: il più grande e fornito della Capitale.
Parque Central e Paseo del Prado: il Paseo è uno dei viali più gradevoli della città. Bella passeggiata fino al Malecon all’imbrunire.
Verso pinar del Rio
Da visitare:
Tra le spiagge che si affacciano sul Mar dei Caraibi, irresistibili e, a giusta ragione, famose, segnaliamo quelle di Cueva Funche, di La Bailèn, di Boca de Galafrè, della Laguna de Cotès, della Ensenada de la Colona e i fondali unici di Maria La Gorda. La località ospita anche una notevole marina per barche. Si raggiunge da Pinar tramite l’unica strada che porta alla penisona di Guanahacabibes.
Sull’Oceano Atlantico si possono, invece, visitare le spiagge assolate di Carenero, di CAYO LEVISA – 46 km. da Pinar, raggiungibile in barca da Puerto La Esperanza- (meta ambita dai sub), di El Morrillo, dell’Ensenada de Dimas; notevoli anche quelle di Punta Chiva e Punta Colorada, di Puerto Esperanza e, last but not least, di Rio del Medio.
Da non lasciarsi sfuggire una visita a qualcuno dei numerosi cayos, gli isolotti dei quali si ammirano le spiagge vergini ed incontaminate, sia nell’arcipelago del Golfo del Messico, sia in quello del Mar dei Caraibi. Gli stessi si raggiungono sempre attraverso l’unica strada che conduce a Maria La Gorda e, dalla marina, è possibile approfittare delle numerose imbarcazioni che organizzano escursioni giornaliere o che possono essere noleggiate.
Gli amanti dell’immersione subacquea possono seguire la Ruta de Las Aguas alla scoperta dei cayos più suggestivi,
un itinerario, che non può tralasciare Levisa, Jutìa, Paraìso e il CENTRO INTERNACIONAL DE BUCEO DE MARIA LA
GORDA
Chi ama, invece, la caccia e la pesca di acqua dolce si sentirà a proprio agio nella riserva di Maspoton;(a 130 km. da
Pinar raggiungibile attraverso la A4 o la N1) a sud della provincia; qui si assisterà, durante il periodo migratorio, al passaggio
di colombi selvatici, anatre migratrici, quaglie, faraoni e fagiani. E’ possibile noleggiare in loco tutte le attrezzature
per il birdwatching o la caccia. Tra le altre riserve di caccia sono da ricordare quella della LAGUNA GRANDE, sempre
nella Provincia di Pinar, quelle più piccole ma non meno interessanti di Alonso Rojas, La Deseada, La Vibora tutte raggiungibili dal capoluogo noleggiando un auto particular o un turistaxi.
Cosa vedere:
COMPLEJO TURISTICO LAS TERRAZAS: (a 51km. da Pinar raggiungibile attraverso l’autostrada Habana-Pinar del Rio) è un centro in cui ecologia, natura e turismo si sposano e la cui popolazione autoctona è perfettamente inserita nel contesto naturale, storico e culturale. Sarebbe interessante seguire qualcuno dei percorsi predisposti per raggiungere gli edifici delle piantagioni francesi. Lo stesso itinerario può essere battuto per osservare gli uccelli. Qui vive, infatti, quasi il 50% degli uccelli endemici di tutto il territorio nazionale e più di 900 esemplari di fauna, sotto il costante controllo di un centro per l’investigazione ecologica
Soroa: (km.51 autopista Habana-Pinar) un angolo di Svizzera con le palme, sicuramente uno dei più gradevoli e dei più comodi sulle alture della Sierra del Rosario (parco naturale a 80 km. dall’Avana) dispone di sentieri attrezzati e passeggiate a piedi e a cavallo nel fresco dei boschi: camminando per alcune centinaia di metri tra la vegetazione si raggiunge il salto de Soroa, una cascata che è soprannominata "l’arcobaleno di Cuba", poiché il riflesso dei raggi solari sulle sue acque formate dal fiume Manantiales, permette di vedere, in determinate ore del giorno, i sette colori dell’arcobaleno. L’UNESCO l’ha dichiarata Riserva Naturale della Biosfera.
Orquideario de Soroa: in questo grande giardino di ca. 40.000 m², vicino Villa Horizontes Soroa, fioriscono, oltre ad altre piante più di 750 specie di orchidee (delle quali 250 cubane). E’ ubicato nel parco di una villa donata allo stato cubano. La stagione migliore per la fioritura del maggior numero di specie va da novembre a marzo (soprattutto gennaio e febbraio).
BALNEARIO DE SAN DIEGO DE LOS BAÑOS: (a 14 km. dall’autostrada Habana-Pinar del Rio, a metà strada tra Soroa e Pinar) centro balneare, rinomato soprattutto per le sue acque termali e sulfuree, indicate in modo particolare contro le affezione dermatologiche, ginecologiche, respiratorie, nonché gastrointestinali e contro le alterazioni nervose. Dalle sue sorgenti fuoriesce l’acqua ad una temperatura di 40°, ideale per curare l’artrosi ed i dolori reumatici. Questo complesso balneare è considerato uno dei più completi di Cuba.
Cueva de Los Portales: (a pochi chilometri da San Diego de los Baños) fu il quartier generale di Ernesto Che Guevara, durante la crisi dell’ottobre del 1962. In essa si possono ammirare i mobili e alcuni oggetti personali del guerrigliero.
VALLE DEL VIÑALES: A 27 km. da Pinar de Rio,con i suoi 132 Km² è stata dichiarata monumento nazionale. Impossibile non lasciarsi ammaliare dai mogotes, le alture tondeggianti di calcare, ricoperte da una rigogliosa vegetazione tropicale. Le numerose grotte costituiscono l’insieme più rappresentativo delle valli carsiche esistenti a Cuba. La cittadina è un tipico centro rurale concentrato attorno a una graziosa piazza coloniale (Plaza de Armas), dove spicca una graziosa chiesa barocca. Ma l’attrazione maggiore è, tuttavia, nel paesaggio circostante perché la Valle appare come un eden dimenticato di epoca preistorica. I mogotes si alternano ad avvallamenti detti hoyos, altrettanto verdeggianti. In mezzo a tanto splendore, spicca la sagoma snella della Palma Real.
Pueblo de Viñales: pittoresco paese, situato nella valle omonima, dove il visitatore può apprezzare il notevole pregio delle arti plastiche e della musica tradizionale.
Mural de la Prehistoria: ci si deve recare sino alla Valle Dos Hermanes per ammirare, sulla parete scoscesa di un mogote alto 120 m, un’opera gigantesca (180 m di lunghezza per ca. 20.000 m²), realizzata dall’artista cubano Leovigildo Gonzales e raffigurante l’evoluzione della vita sulla Terra.
Cueva del Indio: (Carrettera Puero Esperanza km.38) all’interno della vallata, si trova una lunga grotta sotterranea che raggiunge notevoli profondità, percorsa dal fiume San Vicente, sulle pareti della quale sono raffigurate delle pregevoli pitture rupestri. E’ possibile percorrere una parte del corso del fiume sottorraneo con un apposito servizio di barche che si può prenotare in loco.
Cueva de San Miguel: è un’altra grotta e pochi chilometri dalla Cueva dell’Indio, dove sono possibili visite guidate.
Santo Tomas: nel comune di Sumidero (strada Pinar del Rio- Matahambre) si trova la più grande caverna di Cuba, con 45 Km di gallerie sotterranee.
Comunidad Los Acuàticos: È la sola su tutta l’isola a rendere un culto speciale all’acqua; gli Acquatici vivono nella Valle Viñales, a 300 m d’altezza, sul fianco di un mogote. La comunità coltiva un culto sincretico che si rifà al mito di Atlantide.
CAYO LEVISA: l’isolotto, vicinissimo ad una barriera corallina, offre 3 Km di spiaggia tranquilla e pressoché vergine. Il cayo si raggiunge in battelloda Puerto la Esperanza (46 km. da Pinar del Rio) ed il viaggio in barca dura 2 ore circa.
Cayo Jutia: splendido isolotto a nord della provincia, costituito da quasi 7 Km di spiaggia incontaminata; è unito alla terraferma da una strada costruita sul mare.
CENTRO INTERNACIONAL DE BUCEO DE MARIA LA GORDA: da visitare per l’eccezionale fondale marino, con gli oltre 50 punti per praticare le immersioni subacquee. Si raggiunge attraverso la strada provinciale Pinar-Guanahacabibes.
Faro Roncalli: (strada Pinar-Guanahacabibes) segnala il Capo San Antonio, l’estremo punto occidentale dell’isola di Cuba.
LAGUNA GRANDE: ideale per gli amanti della pesca della trota e di altre specie di acqua dolce, è posta quasi al limite della riserva di Guanahacabibes (strada Pinar-Guanahacabibes)
Mantua: (strada Pinar-Guanahacabibes fino a Guane) molteplici le versioni sulle origini di questa splendida cittadina, situata nella zona più occidentale dell’isola. La più credibile, racconta del naufragio di una nave italiana lungo la costa cubana; i sopravvissuti arrivarono a terra, portando con sé l’immagine della Madonna della Neve, della quale si può tuttora ammirare l’effigie nel santuario locale. A testimonianza di questa versione della storia, sono stati rinvenuti, negli archivi comunali, vecchi nomi di alcune famiglie, di chiara derivazione italiana.
MATANZAS
Bagnata a nord dall’Atlantico, dove sorgono numerosi cayos e a Sud dal Mar dei Caraibi in cui si bagna la Penisola di Zapata, confina ad ovest con la provincia de L’Avana, ad est con quella di Villa Clara e a sud-est con Cienfuegos.
Ai viaggiatori stranieri offre una visione particolare dell’Isola caraibica: qui, infatti, hanno la possibilità di entrare in contatto contemporaneamente con il passato coloniale di Cuba, con le splendide spiagge, rese ancora più affascinanti dagli alberi di cocco, che le inseriscono in una cornice particolare, con le immense piantagioni di canna da zucchero, con le paludi pullulanti di coccodrilli e con uno dei più famosi campi di battaglia dell’America Latina.
Provenendo da L’Avana e diretti a Matanzas, seguendo la Via Blanca, bisogna assolutamente fare una sosta al Mirador de Bellomonte: impossibile resistere al magnifico panorama e alla bella vista dello Yumurì, un fiume che scorre in una valle contornata da palme reali e piante tropicali.
Il tutto è reso ancora più emozionante dal volo delle tiñosas, i grandi avvoltoi che sorvolano circolarmente la valle, in attesa della loro preda. È facile farsi suggestionare da questo spettacolo, ripensando alle voci che sostengono che il nome del fiume Yumurì derivi dalla leggenda secondo la quale molti indios, al grido di "Yu murì" (io muoio), preferirono suicidarsi gettandosi dai lati scoscesi della valle, piuttosto che cadere in mano agli Spagnoli.
Proseguendo il viaggio verso Matanzas, capoluogo dell’omonima provincia a circa 100 Km da L’Avana, la natura affascina il visitatore, alternando nel mare tutte le sfumature di azzurro e sulla terra la vista dei bohios, gli zuccherifici, che si sposano benissimo con il paesaggio tropicale.
Da visitare:
• Cueva de Bellamar Finca la Alcancìa: sono da non perdere le più vaste grotte di Cuba, con le splendide stalattiti, situate vicino alla città di Matanzas (Carrettera Las Cuevas) e ad una cinquantina di chilometri da Varadero. Sono collegate al mare, che dista circa 1 Km dall’ingresso. La grotta, non è ancora stata totalmente esplorata, ma sono visibili solo i primi 3 chilometri con visite di gruppo, accompagnate da una guida locale (informazioni direttamente sul posto).
• Fuerte El Morrillo: in questa fortezza (Autopista Matanzas-Varadero), a qualche chilometro da Matanzas, sulla strada per Varadero, alla foce del rio Canimar, nel 1935, fu ucciso Antonio Guiteras. Nella fortezza furono seppelliti anche i compagni, caduti con lui in combattimento. Sempre su questa strada, si possono ammirare le più grandi colture dell’Isola di henequen agave, dalla quale si estrae a Cuba il filo per costruire le corde, e in Messico la tequila. L’importanza è tale, che la pianta ha dato il nome anche alla locale squadra di baseball (Henequeneros).
• Càrdenas: (100.000 ab.) a circa 30 km ad ovest di Matanzas e a 160 da L’Avana, s’incontra questa cittadina, particolare per il disegno urbanistico a scacchiera: le strade, infatti, sono perfettamente parallele e perpendicolari tra loro. Interessante il fatto che fu la prima città ad utilizzare l’energia elettrica per l’illuminazione stradale.
Càrdenas è notevole anche dal punto di visto storico: nel 1850, vi sbarcarono 600 mercenari americani con lo scopo di annettere l’Isola agli Stati Uniti. Strenua fu la difesa dei pochi abitanti, raggiunti in un secondo momento e supportati dall’esercito: fu proprio in occasione di questa vittoria che fu issata per la prima volta la bandiera nazionale cubana.
La città conserva nel suo perimetro un piccolo gioiello: l’Avenida de Cèspedes, che è il luogo che riunisce la maggior parte delle attrattive di Cardenas. Il viale parte dal Parque Colón, la piazza dove sorgono la Chiesa Cattedrale dell’Immacolata Concezione, in perfetto stile coloniale, eretta nel 1846, in cui sono conservate apprezzate opere d’arte vetraria e il Monumento a Cristobál Colón, una statua molto bella scolpita in Spagna e fusa in Francia nel 1858, e quindi inaugurata a Cardenas nel 1862. Si tratta del primo monumento a Colombo eretto a Cuba. Famose e quanto mai vere le parole che il navigatore genovese pronunciò appena sbarcato sul suolo cubano "Non ho mai visto paese più bello: foglie di palme così grandi da servire da tetto alle case; sulle spiagge migliaia di conchiglie madreperlacee; acqua limpida e sempre la stessa sintonia di canti d’uccelli che stordiscono".Vicino al monumento, sempre sull’Avenida, si trova La Dominica, un edificio sulla cui cima fu innalzata per la prima volta la bandiera nazionale di Cuba nel 1850.
Interessante anche il Museo Echevarrìa, casa natale di José Antonio Echevarrìa, che fu presidente della Federazione Studentesca di L’Avana (tra Calle Alzada e Calle Maceo) e che lottò e morì difendendo gli ideali di libertà e giustizia contro Batista.
Il Museo Històrico Municipal, il più antico di Cuba fondato nel 1840 (Calzada de Vives 4) invece, conserva interessanti raccolte numismatiche, animali e reperti sia appartenenti alla storia di Cuba, sia al passato della città, dagli indios ai giorni nostri.
In Plaza Independencia è situato il Mausoleo dei Martiri dell’indipendenza, un artistico gruppo scultoreo creato con il marmo di Carrara che conserva i resti di 238 patrioti locali caduti durante la lotta coloniale di fine ‘800.
• Guamà (Laguna del Tesoro): a circa 2 ore dal capoluogo (Via Blanca fino a Jagüey Grande e poi Carrettera Australia) si trova proprio al centro della Penisola di Zapata, un tempo una delle più povere dell’arcipelago. La Laguna del Tesoro è il più grande specchio d’acqua naturale di Cuba e deriva il suo nome dalla leggenda secondo la quale il capo degli indios taìnos, all’arrivo degli Spagnoli, avrebbe gettato nella laguna, alcuni sacchi d’oro. Nessun tesoro, purtroppo, è stato mai rinvenuto in queste acque. I motoscafi a fondo piatto accompagnano i turisti alla scoperta di questo angolo di Paradiso. Al centro della laguna c’è un gruppo di isole, sulle quali sorgono i bungalow, costruiti su palafitte, che danno origine ad un villaggio turistico (Villa Guamà), frequentato principalmente da pescatori di trote. Nella laguna, vivono anche alcuni caimani. Di notevole interesse la ricostruzione, su una delle isole, di un villaggio indigeno precolombiano, conosciuto con il nome di Aldea Taina.
• Sempre in questa zona, è da non perdere assolutamente il Criadero de Cocodrilos, presso la Boca de Guamà (Carrettera Australia) è questo un grande allevamento di coccodrilli, secondo solo a quello esistente in Thailandia. I sauri sono riuniti in stagni immensi, differenziati in gruppi a seconda della corporatura e dell’età. Circondati da un odore pestilenziale, i coccodrilli aspettano, con le fauci aperte, gli insetti che si posano sui loro denti o i granchi che vengono gettati loro.
• Playa Girón: a questo caratteristico villaggio si arriva dopo aver costeggiato, per circa una trentina di chilometri la Bahia Cochinos (la famosa Baia dei Porci), provenendo da Playa Larga e superando estese piantagioni di agrumi (Via Blanca fino a Aguada de Pasajeros e poi Carretera por Marina Girón) Questi luoghi sarebbero, forse, rimasti lontani dall’interesse turistico e dalle piste battute solitamente, se, nell’aprile del 1961, non fossero stati lo scenario dello sbarco dei 1.500 controrivoluzionari, addestrati dalla CIA in Guatemala e in Nicaragua, e della battaglia che seguì, comandata da Fidel Castro. Furono proprio gli abitanti di Playa Larga che, in attesa dell’esercito in arrivo da L’Avana, combatterono per un giorno intero e resistettero, nonostante gli scarsi mezzi difensivi. Con l’arrivo dell’esercito, dotato dei famosi tank T-34 di fabbricazione sovietica, i combattimenti proseguirono per tre giorni e terminarono con la sconfitta dei controrivoluzionari. Al Museo di L’Avana si può ammirare il tank, dal quale Fidel Castro fece fuoco allo Houston, affondandolo. Le centinaia di prigionieri, verranno, venti mesi più tardi, scambiati con prodotti alimentari e medicinali, dei quali Cuba era sprovvista a causa del blocco americano. Di forte impatto gli 80 cippi che ricordano la ferocia dei combattimenti, sulla strada che conduce a Playa Giron: ognuno porta il nome di un cubano, morto lottando contro gli invasori. È spettacolare percorrere le strade della Playa Giron in primavera, quando, di notte, milioni di gamberi escono dal mare ed invadono la strada…diventando un serio pericolo per gli pneumatici delle automobili!
• Cueva de Ambrosio: sulla Penisola de Hicacos (Carrettera Varadero-Punta de Murias) seguendo un emozionante sentiero, tra mangrovie alte 300 metri, si accede al luogo dove si svolgevano le cerimonie aborigene e dove si conservano circa 72 pitture rupestri.
• Laguna Mangòn: (Carrettera Varadero-Punta de Murias) è il principale specchio della penisola, dove vivono 19 specie d’uccelli migratori e 12 endemici e ben 24 specie di rettili.
• Gran Parque Natural Montemar: nella Penisola di Zapata (Via Blanca fino a Aguada de Pasajeros e poi Carretera por Marina Girón) vi è una zona molto adatta alla pratica dell’ecoturismo e del trekking: è il Parco Nazionale della Ciènaga de Zapata (che significa palude a forma di scarpa), recentemente ribattezzato Gran Parque Natural de Montemar. Il Parco ospita la più gran riserva di pesca d’acqua dolce dell’isola, lunga ben 130 chilometri. Nelle due riserve d’animali, Santo Tomàs e Las Salinas, si possono anche osservare gli uccelli, fare immersioni e safari fotografici. Va, inoltre, segnalato uno spettacolare fenomeno: durante le notti primaverili fuoriescono dal mare, per riprodursi, milioni di gamberi che invadono spiagge, strade e zone vicine.
VARADERO
Situata sulla lingua di terra di terra più settentrionale dell’Isola (autopista Matanzas-Varadero) Varadero (10.000 ab.) è, a giusta ragione, definita la playa mas linda del mundo, la spiaggia più bella del mondo e suscita un’impressione così forte che tutti coloro che l’hanno vissuta, sono fortemente tentati dal desiderio di tornarci. È qui che conviene soggiornare, scegliendola come punto di partenza per le visite all’interno della provincia.
Due sono le versioni sull’origine del nome di Varadero. Secondo alcuni, perché le navi che qui transitavano durante los nortes (fenomeni atmosferici) s’incagliavano (varaban) nei banchi di sabbia; secondo altri, il nome deriva dal fatto che i marinai utilizzavano quei banchi di sabbia per tirare in secco (varar) le imbarcazioni che si dovevano riparare.
Località balneare e turistica, Varadero è sorta principalmente come centro del turismo d’élite dei primi del secolo, sviluppandosi, poi, verso gli anni Cinquanta, con una fitta rete d’alberghi e strutture turistiche. C’è stato l’arricchimento e la speculazione soprattutto delle grosse Catene Alberghiere, che costruivano a ritmo vertiginoso per soddisfare le migliaia di turisti, che, su queste spiagge si riversavano. Prima della rivoluzione, i milionari americani, provenienti soprattutto dalla Florida, venivano a passare i week-end a Varadero, atterrando all’aeroporto costruito proprio per questo scopo; aeroporto che fu, poi, utilizzato per evacuare verso Miami le decine di migliaia di cubani, che sfuggivano al regime di Fidel Castro.
Come non credere a quanti affermano che la natura ha creato questi luoghi per meravigliare il visitatore? Come poter resistere al fascino delle acque azzurre e trasparenti, della sabbia finissima, della fauna particolare e della flora rigogliosa?
Varadero si trova su una penisola lunga e stretta, chiamata Hicacos, dal nome della pianta, che, in questa zona, è molto diffusa. Con i suoi 22 chilometri di spiaggia, la Penisola di Hicacos è separata dalla terraferma da un canale artificiale e navigabile, che unisce lo stretto della Florida con la Baia di Càrdenas.
Porticciolo-cantiere, fondato nel 1880, la città s’impose all’attenzione di tutti non solo per le sue bellezze naturali, ma anche per l’esistenza di un’enorme salina, in grado di soddisfare il consumo dell’isola e della flotta spagnola.
Agli inizi del Novecento, i ricchi borghesi della vicina Càrdenas cominciarono qui a costruire le proprie case di villeggiatura, ma fu solo con l’arrivo di Dupont de Nemours che l’aspetto e le sorti di Varadero cambiarono. Nel 1926, infatti, mister Dupont spese un milione trecentomila dollari per costruire la sua villa al mare, Xanadù, impreziosita dai marmi di Carrara, da decorazioni di legno di mogano, dalle piastrelle di Siviglia, da quadri d’autore. Non poteva certo fare a meno degli agi e hobby cui era abituato: così, accanto alla villa, sorsero anche un campo di golf, un giardino di cactus rari, un allevamento di iguana – indispensabile tocco di raffinato esotismo -, un maneggio, un imbarcadero e altri edifici. Basti pensare che la villa occupava ben 14 dei 20 chilometri della Penisola di Hicacos e dava lavoro a 104 impiegati.
Nel 1957, Mr. Dupont visitò per l’ultima volta la sua dimora, perché, dopo la vittoria della Rivoluzione, Dupont rinunciò alla propria casa, che divenne proprietà dello Stato e fu aperta al pubblico. Mentre al piano terra è stato allestito il ristorante Las Americas, ai piani superiori si possono ammirare le lussuose stanze in cui mister Dupont visse. Si resterà incantati dalla bellezza del panorama godibile dalla terrazza, impreziosita dalle colorate piastrelle di Siviglia e dal tetto di ceramica termica, costruito per proteggere l’edificio dal calore del sole. L’ambiente è affascinante: come restare indifferenti nella biblioteca, a picco sull’ex spiaggia privata, dove è possibile mangiare circondati da vecchi libri? Come non essere rapiti dalla famosa meridiana, costruita in modo che una lente, a mezzogiorno, accenda la miccia di un cannone in miniatura?
Curiosamente e tristemente, Dupont morì il 12 dicembre 1963, lo stesso giorno in cui fu inaugurato il ristorante Las Americas.
Tra il ristorante e l’Hotel Internacional, c’è una collinetta dove è stato costruito un gruppo monumentale con Don Chisciotte e Sancho Panza. Merita una sosta.
Bisogna assolutamente soffermarsi anche presso l’ex casa di Batista, che, dopo l’uscita di scena del dittatore, fu trasformata in lavanderia. Di triste e amara visione (per l’uso che se ne fa all’epoca attuale) anche le ex casas del los astronautas, una serie di ville che, per oltre venticinque anni, hanno offerto un riposo tropicale agli astronauti sovietici, prima e dopo le loro imprese spaziali.
Varadero è, soprattutto, un posto per divertirsi e godersi del mare tropicale, senza rinunciare agli sport cui si è abituati. Si ha la possibilità, infatti, di praticare la pesca subacquea e quella di profondità (ci sono 25 punti di immersione e più di 40 tipi di corallo), il tennis, l’equitazione, lo sci nautico, ecc. Ma, il luogo è idoneo anche per chi cerca la tranquillità ed il riposo tra le spiagge semideserte, il mare limpido e blu, le palme, lontano dal chiasso e dall’inquinamento.
Da non perdere la visita al Parque Josone: un vero e proprio polmone naturale al centro di Varadero, dove la rigogliosa vegetazione e il lago tranquillo invitano al riposo e ispirano serenità.
Santa Clara edificata alla fine del XVII secolo viene organizzata come tutte le città dell'epoca, con una Plaza de Armas centrale ed un adiacente parco. Si suggerisce, comunque, di visitare la città in taxi oppure in auto.
Da vedere:
Mausoleo e Museo "Comandante Ernesto Che Guevara" (Plaza de la Revolucion) Enorme complesso scultoreo con retrostante museo dedicato al guerrigliero eroico che conserva le spoglie mortali del famoso rivoluzionario
Monumento al Tren Blindado (Carrettera Camajuanì ang. Puente de la Cruz) All'interno dei tre vagoni originali vi sono esposizioni e mostre storiche che illustrano gli anni della Rivoluzione castrista, oltre al trattore utilizzato per il deragliamento
Museo storico provinciale (Calle Vidal 5 rep. Osvaldo Herrera) Dedicato al rivoluzionario Abel Santamaria offre, nelle sue sale, una panoramica delle guerre di indipendenza contro la Spagna e la lotta contro i controrivoluzionari dell'Escambray armati dalla Cia per spodestare il governo rivoluzionario castrista
Parque Leoncio Vidal piazza più antica della città dove, ai suoi lati, si aprono librerie, scuole, biblioteche, cinema, gallerie d'arte, la Casa de la Trova, la Casa de la Cultura, il teatro, il Palazzo Municipale
Teatro La Caridad uno dei più celebri di Cuba, frequentato in passato da importanti artisti fra i quali Caruso. Eretto nel 1885 é stato recentemente restaurato
Iglesia del Carmen (Parque del Carmen) eretta nel 1756 in stile neoclassico costituisce un bell'esempio di architettura coloniale
Da vedere (dintorni):
Remedios (40 km a est di Santa Clara) Fondata nel 1515 é stata la prima città di questa provincia e conta oggi 50.000 abitanti. Adagiata sulla costa atlantica si suggerisce la visita del centro storico coloniale con le chiese di San Giovanni Battista (1570) e del Buen Viaje (1850) una dirimpetto all'altra in Plaza Martì. Visitabili anche: Calle Maceo e Calle Andres del Rio con edifici storici; il Museo della Musica con testimonianze di oltre 500 anni di musica afrocubana;il Museo storico municipale (Calle Maceo 56)
Manicaragua (30 km a sud di Santa Clara) tipica cittadina (80.000 ab. circa) rurale ed importante centro per la produzione di tabacco.
Lago di Habanilla (50 km a sud di Santa Clara) uno dei bacini artificiali più grandi di Cuba in mezzo a foreste e alle montagne della Sierra dell'Escambray
Cayo Esquival (100 km a nord di Santa Clara) bellissima isola al largo della costa atlantica
Cienfuegos
Per una visita di Ciéfuegos (253 km. da L’Avana per l’autostrada nazionale continuando sulla strada per Aguada), suggeriamo di partire dal centro storico, con Parque Martì, verso l’esterno fino a Punta Gorda. Il parco, un tempo piazza d’armi, come nelle maggiori città cubane (Plaza de Armas), è il cuore del centro storico. La Piazza è dedicata all’omonimo eroe nazionale, la cui statua è al centro del giardino.
I lati sono delimitati dai palazzi più belli della città. Vi si trova un arco-portale del 1902. Vicino si può ammirare la Catedral de la Purìsima Concepcìon: edificata in stile neoclassico nel 1869 in sostituzione di un precedente tempio dei primi dell’Ottocento. La chiesa cattedrale possiede cinque navate al suo interno e due campanili d’altezza disuguale.
Situati nel Parque Martì sono il Palacio Ferrer, tra le Avenide 54 y 25, in stile neoclassico del XIX secolo (che dopo la Rivoluzione è diventato la sede del Conservatorio Musical) e il Museo Històrico Provincial, che racconta la storia della provincia lungo i secoli. Poco distante sorge il Teatro Tomàs Terry. Edificato nel 1889 (Avenida 56 n° 2701, Parque Josè Martì), può contenere 1200 persone. Il soffitto della sala centrale è finemente affrescato. Al suo ingresso è posta una bella statua, opera dell’artista italiano Giuseppe Solari. Molti cantanti italiani, fra cui il mitico Caruso, vi si sono esibiti. Da segnalare la perfetta conservazione della struttura originale, comprese anche le decorazioni interne.
Abbandonando la zona centrale di Pueblo Nuevo, ci si dirige a nord, verso la penisola di Cayo Loco, per poi visitare il Museo Naval Nacional. E’ la sede del Distretto Militare Navale (angolo tra Calle 21 y 60, penisola di Cayo Loco). E’ il più importante museo navale dell’isola. Al suo interno c’è una ricca esposizione sulla storia della marina da guerra cubana ed una sezione dedicata alla rivolta dei marinai della base contro Batista, avvenuta il 5 settembre 1957. Scendendo invece verso sud-est arriviamo alla splendida zona di Punta Gorda, che si affaccia sull’Ensenada Marsillán. Questa era, prima della rivoluzione, la zona residenziale cittadina (Malecòn, Avenida 37). Vi si trova il Palacio Valle (Calle 37 n°1, Punta Gorda), che è l’edificio più rappresentativo della città e che fu progettato dall’architetto italiano Alfredo Colli come dimora di un ricchissimo azucarero. Prima della rivoluzione appartenne alla famiglia Batista ed era adibito a casinò frequentato da mafiosi e miliardari. Ora è sede di una scuola d’arte, un museo e un panoramico bar-ristorante. Al suo interno si trova il Museo de Arte Decorativa, che espone porcellane e decorazioni d’ogni tipo.
Da visitare anche il Cemeterio Tomàs Acea (Avenida 5 de septiembre), la cui facciata è la copia di quella del Partenone di Atene.
A qualche chilometro dal centro urbano si apre la Bahìa de Jagua, la bahia di Cienfuegos che è sicuramente una delle più belle di Cuba. E’ attraversata da un canale lungo 300 mt., chiamato Pasacaballos, collegato ogni 15 minuti da un motoscafo che porta i passeggeri al Castillo de Jagua e al vicino hotel Pasacaballos.
Dal Terminal de Cabotaje partono i battelli per escursioni lungo le coste della baia. Dall’altro lato della baia fronteggia Cienfuegos la mole severa del Castillo de Jagua. E’ una fortezza militare spagnola del 1745 ed è il terzo Castillo cubano dopo quelli de L’Avana e di Santiago de Cuba.
Per chi desidera qualcosa di caratteristico, suggeriamo di visitare la Casa de la Trova (Avenida 16 y Malecòn). Come in tante altre città di Cuba, è il punto di ritrovo dei cultori dello stile reso celebre nel mondo da Carlos Puebla. La fa da padrona la chitarra, accompagnata dalle voci qualche volta stanche, ma sempre intensamente romantiche.
Poco distante sorge il villaggio di pescatori di Perché. Vale la pena di vederlo, è del XIX secolo e completamente su palafitte. A circa 11 km. da Cienfuegos, per un bel bagno c’è Playa Rancho de Luna che è in sostanza la spiaggia cittadina.
Da vedere:
A est di Ciénfuegos troviamo, dopo 20 km. (strada per Trinidad) il Jardin Botànico La Soledad, un bellissimo orto botanico vicino al piccolo centro di Pepito Tey. Fondato ai primi del ‘900 è, dal 1959 amministrato dall’Universidad de Santa Clara. Ospita la più completa collezione di mariposas (il fiore cubano per eccellenza, uno dei simboli dell’isola). Contiene una raccolta di oltre 2000 alberi esotici d’ogni specie e tipo e 280 diversi tipi di palme.
Balneario de Ciego Montero, nel comune di Palmira a circa 30 km. a nord da Ciénfuegos (dove è imbottigliata la famosa acqua minerale di Cuba, Ciego Montero). Rinomata stazione termale con sorgenti d’acqua minerale per la cura di numerose malattie.
Coto El Salto, nel comune di Lajas, a circa 50 km. da Ciénfuegos, presso un lago che assegna il suo nome a questa riserva per amanti della caccia e della pesca.
La Casa del Pescador (Punta la Milpa). Su uno degli estremi della Baia, si possono degustare piatti della cucina marinara cubana mentre si osservano i pescatori al lavoro.
Hacienda La Vega (dintorni della città). Si può camminare attraverso la campagna cubana per conoscerla meglio, contemplando la mungitura manuale delle mucche, bere latte fresco, degustare formaggi bianchi creoli, passeggiare a cavallo percorrendo piantagioni d’alberi da frutta.
Finca La Isabela (all’uscita della città). In un ambiente agreste, accompagnati da balli e musiche tradizionali della campagna cubana, si può godere della squisita cucina creola, dello spettacolo di Rolando Hernandez e i suoi animali ammaestrati o conoscere un raro ed arcaico esemplare della fauna marina cubana, il Manjuarì. Di notte, la tenuta, si trasforma in un’accogliente discoteca.
El Nicho A 500 metri sopra il livello del mare, in una zona con clima gradevole e vegetazione boscosa, ricca di legnami pregiati fra i quali fiorisce l’orchidea più piccola del mondo, troviamo cascate alte da 15 a 35 metri, grotte, piscine e sentieri naturali. Nel Nicho vivono tre simboli di Cuba: la palma real, la flor de la mariposa (gelsomino farfalla) e il tocororo (il piccolo uccello avente i tre colori della bandiera nazionale cubana).
Valle de Yaguanabo (Strada Ciénfuegos-Yaguanabo). 800 ettari ricchi di flora e fauna, circondati da montagne. Il fiume Yaguanabo attraversa queste montagne formando tante piccole cascate.
La strada da Cienfuegos a Trinidad deve farse piano, una per certi tratti pieni di buche, altra per non uccidere nella mattina o la sera i belli granchi rossi che la usano per passeggiare e altra per godersi i paesaggi delle sue cornice con due vallate che vanno a morire nel mare dove fanno suoi villaggi i pescatori e contadini per balneare.
Trinidad de cuba
Trinidad (100.000 ab.) è una delle città cubane maggiormente caratteristiche, quella che meglio conserva l’architettura coloniale. Inoltre ha il notevole vantaggio di essere situata vicino al mare e alla montagna. Per chi voglia conoscere i luoghi vincolati alla cultura cubana è indispensabile una visita a questa città della centrale provincia di Sancti Spìritus. Fino al 1920 (anno d’inaugurazione della ferrovia per Placetas) la città era collegata con il resto dell’isola da poche piste per muli e per cavalli, e dalle barche che raggiungevano il porto di Ciénfuegos. Quest’isolamento ha protetto la straordinaria architettura coloniale della cittadina, dichiarata nel 1988 dall’UNESCO "Patrimonio Culturale dell’Umanità". Le pietre di fiume che selciano le strade e le vestigia della vecchia città, colpiscono immediatamente e permettono all’immaginazione, di effettuare un delizioso viaggio nel passato. Queste pietre sono il simbolo chiave che unisce mare, fiume e città, conferendo un’ulteriore peculiare bellezza a Trinidad o a La Santisima Trinidad, già di per sé impeccabile museo di stili svariati che si possono apprezzare nelle balaustrate, ringhiere, inferriate, pitture, sedie, portoni e nei tetti di tegole rosse scanalate.
Per essere stata la regione cubana con la maggiore produzione di zucchero, alla fine del secolo XVIII, la città ha ricevuto una grande influenza dalle culture negre poiché la manodopera era quasi tutta d’origine africana e ridotta in schiavitù. Qui vivevano poveramente neri provenienti da Guinea, Mozambico, Angola, Congo: abolita la schiavitù, formarono gruppi etnici denominati "cabildos". Ancora oggi, con gli stessi nomi, ne esistono alcuni che si dedicano alla "Regla de Palo": la religione fondamentalmente animistica portata fin qui dagli schiavi provenienti dal Congo.
La strada che porta a Trinidad da Cumanayagua o da Cienfuegos costeggia il mare per circa 20 km. La notte, soprattutto d’inverno, i grandi granchi dei Caraibi escono dalle loro tane nella sabbia e negli scogli e a centinaia si avventurano sull’asfalto: i fari dei camion e delle auto illuminano uno spettacolo impressionante. Ovviamente tra questi cangrejos ci sono molti caduti, vittime del traffico, ma anche i pneumatici delle auto subiscono qualche perdita. Un’altra strada porta a Trinidad attraverso la Sierra dell’Escambray (o Sierra de Guamuhaya). E’ una strada di grandi effetti paesaggistici che sbuca dall’alto sulla piana di Trinidad, con il Mar dei Caraibi a fare da quinta: blu o argento, secondo l’ora. Una terza strada collega Trinidad a Sancti Spìritus aggirando da sud le montagne. Tutte queste strade sono state costruite nell’ultimo mezzo secolo.
La montagna, il mare e la città sono i tre poli d’attrazione per il turista. La città, ubicata nel centro-sud dell’isola, dista 454 km. dalla capitale.
Il suo porto si chiama Casilda, ha due banchine con poco più di 100 metri d’ormeggi e una profondità tra i cinque e i sette metri.
Camminando di giorno non si può fare a meno di gettare uno sguardo, attraverso le grate delle grandi porte- finestre, nella penombra delle case, molte delle quali conservano quasi intatto il loro arredamento coloniale, spesso integrato solo da un ritratto di Guevara o da un vecchio televisore in bianco e nero. Per godersi il tutto basta passeggiare con calma e riposare ogni tanto all’ombra di un patio di uno dei musei presenti in città.
In città si trovano i templi religiosi più antichi dell’isola. I principali sono la Iglesia Parroquial Mayor Santìssima Trinidad, la Ermita de Santa Ana, il Convento de San Francisco de Asís y la Ermita de la Candelaria de la Popa del Barco.
In città esiste ancora la casa dove pernottò lo scienziato tedesco Alessandro de Humboldt, considerato il secondo scopritore di Cuba, dopo Cristoforo Colombo.
La città-museo da sola vale il viaggio nell’Isla Grande. L’unicità di Trinidad non va cercata solo nei suoi monumenti e nei palazzi, ma soprattutto nella sua incomparabile atmosfera. Dopo Baracoa e Bayamo è la terza città più vecchia dell’isola.
Da visitare TRINIDAD e dintorni:
Museo Romantico (Calle Hernandez, Plaza Mayor – Palacio Brunet). L’edificio è stato costruito all’inizio del XVIII secolo da una ricca famiglia di azucareros; successivamente venduto, è passato per diverse destinazioni. La parte bassa è stata edificata nel ‘700, quell’alta nel XIX secolo. E’ stato inaugurato nel 1970. Nessuno dei mobili e degli oggetti d’arredamento che vi sono esposti fa parte di quelli originali. L’intera collezione è stata raccolta da Carlos J. Zerquera, storico della città, attraverso acquisizioni e donazioni dalle case private. Specchi immensi che erano stati trasportati sui velieri e poi a piedi da dozzine di schiavi dal porto alla città, cristallerie francesi e tedesche, sedie della Louisiana, copriletto castigliani, tutto disposto con cura nelle stanze dei ricchissimi soffitti intagliati in legno e mogano.
Museo de Arquelogía Guamuhaya (Calle Bolivar n°457, Parque Central). Il museo espone i ritrovamenti degli scavi effettuati in grotte della zona abitate da indios precolombiani.
Casa de la Cachanchara (Calle Villena Real n°78). Aperta 24 ore il giorno e situata in un pittoresco edificio fatto costruire nel ‘700 dalla famiglia Vèlez è una Casa de las Infusiones, in altre parole un bar-ristoro, la cui specialità e la bevanda che dà il nome al locale: un cocktail preparato con rum, miele, succo di limone, acqua e ghiaccio.
Museo de Historia Municipal (Calle Bolivar Desengano angolo Calle Gomes Toro – Palacio Cantero). Quasi completamente restaurato racconta fatti e misfatti della storia della città e dei suoi cittadini importanti.
Museo de la lucha contra los bandidos (Calle Hernàndez y Boca- Antico Convento de San Francisco). Documenti e cimeli della lotta contro i rivoltosi anticastristi nella campagna dell’Escambray. Nel patio c’è uno dei pezzi dell’U-2 (aereo spia statunitense) abbattuto nel cielo di Cuba negli anni Sessanta. Dalla torre del Convento si vede tutta la città.
Ermita de Nuestra Señora de la Candelaria de la Papa (Calle Bolívar). La più antica chiesa della città risalente al XVII secolo.
Plazuela de Jigüe (Calle Villena). Si dice che l’albero sia lo stesso sotto il quale fu celebrata dai conquistadores la messa di Natale del 1513. Questo era il centro del villaggio indigeno dove un anno più tardi sarebbe stata fondata Trinidad. Calle Villena per secoli si è chiamata Calle Real de Jigüe.
Eglisa de San Francisco (Calle Hernandez y Guinart). Dalla sua torre si gode un bellissimo panorama della città.
Galería de Arte (Calle Villena n°43). Riproduzioni didattiche di famose opere d’arte e sala Benito Ortíz, naïf contemporaneo, più esposizioni temporanee di pittura, scultura.
Museo de la Arquitectura Trinidaria (Plaza Mayor). Per gli appassionati, è molto interessante l’Archivo Històrico che conserva diversi fondi d’epoca, consultabili.
Casa de la Trova (Plazuela de Segarte). E’ una delle più famose dell’isola e tra le più attive. Suonano spesso, quasi esclusivamente per i turisti; si può sempre bere un mojito facendo due chiacchiere con qualcuno. Vendono anche libri e dischi.
Laboratorio di ceramiche (Calle Berro). Si può visitare e si possono acquistare i prodotti.
Museo de Ciencias Naturales Alejandro de Humboldt (Calle Zerqueda Rosario) Fu la dimora dello scienziato tedesco che studiò e visitò Cuba all’inizio dell’800. Nelle sale sono esposti circa 5000 pezzi riguardanti la vita animale nell’area cubana.
Torre de Iznaga (strada per Sancti Spíritus). E’ una torre alta 50 metri, vagamente neoclassica e vagamente surrealista, isolata com’è in una campagna dove le costruzioni più alte non raggiungono i tre piani. Sembra sia nata per una scommessa di uno dei proprietari di Iznaga, proprietari delle circostanti piantagioni di canna. La sua mole e la sua campana servivano da punto di riferimento per le squadre di schiavi. Nei pressi, c’è un altro edificio dell’epoca, parzialmente restaurato, e i resti dell’antica ferrovia. La visita è interessante.
El Valle de los Ingenios (località San Luis). E’ una piana vicina Trinidad dove ci sono ancora i resti di più di cento complessi zuccherieri, gli ingenios risalenti al XIX secolo.
Topes de Collantes. Si trova a nord di Trinidad, a circa 800 metri slm; il clima e l’altitudine ne fanno una località molto salubre e le installazioni del posto sono specializzate per la cura di diversi disturbi: stress, obesità, convalescenze post-operatorie, cure estetiche, massaggi, sauna, bagni di vapore, ginnastica. Il complesso turistico si trova lontano dal centro abitato, in mezzo al bosco. Topes de Collantes è il punto di partenza per passeggiate a piedi e a cavallo nella Sierra dell’Escambray, di cui, una delle mete più visitate è il Salto del Cabuirnì, dove il fiume omonimo precipita tra le rocce per alcune decine di metri.
Playa Ancon. Bellissima spiaggia lunga circa 10 chilometri a sud di Trinidad (15 km Strada Trinidad-Ancon) frequentata dagli appassionati sub per i suoi fondali per i coralli, crostacei e tartarughe (la pesca è vietata si possono solo fotografare).
CIEGO DE AVILA
Ciego de Avila (100.000 ab. circa) viene considerata città a partire dal 1840 anche se solo dopo la Rivoluzione castrista inizia il suo vero sviluppo.
Città dalla pianta urbanista regolare, si visita comodamente a piedi data la sua modesta dimensione. Con vie animate e caratterizzate dal passaggio di carrozzelle a cavalli, detiene edifici non più alti di due piani di stile coloniale mischiati a costruzioni recenti. Non offre, tuttavia, importanti attrattive turistiche anche se viene considerata base per escursioni nelle località dei dintorni.
Da visitare:
Teatro Principal eretto nel XIX secolo con decorazioni allegoriche è ubicato nel centro della città
Museo storico provinciale in centro città, conserva testimonianze e foto della storia locale
La Trocha fortini militari costruiti dagli spagnoli nel 1800 per contrastare l'avanzata dei patrioti cubani delle guerre indipendentiste
Da visitare (dintorni):
Moron (40 km da Ciego de Avila) città fondata nel 1750, quindi prima dell'attuale capoluogo, conserva un centro storico dall'architettura coloniale
Laguna de la Leche vicino a Moron, trae la sua caratteristica dal curioso colore latteo del suo mare causato dal carbonato depositato nel fondo lagunare. Rifugio per migliaia di fenicotteri rosa, aironi ed altri uccelli
Laguna La Redonda adiacente alla Laguna de la Leche è considerato una dei laghi cubani con la maggior concentrazione di trote
Cayo Guillermo (100 km a nord di Ciego de Avila) isoletta di 20 kmq nell'arcipelago Sabana Camaguey. Con barriera corallina e fondali meravigliosi è attrezzata per il turismo internazionale. E' possibile fare pesca d'altura.
Cayo Coco (100 km a nord di Ciego de Avila) vicino a Cayo Guillermo è una bellissima isola con 30 km di spiaggia bianchissima. Per raggiungerla occorre un'ora di auto utilizzando un terrapieno che porta sia a Cayo Coco che a Cayo Guillermo, oppure 2 ore di battello
LAS TUNAS
Da non perdere i numerosi laboratori artigiani di scultura dove non è impossibile trovare qualcosa di veramente interessante.
Da visitare in città:
Nel piccolo centro storico, Parque Vincente Garcia e Parque Antonio Maceo da dove si possono vedere edifici coloniali
Museo Storico Provinciale è situato nel Palazzo Municipale di Las Tunas e conserva documenti sulla storia della provincia
Museo Fajardo in prossimità del centro cittadino, sulla riva del fiume Hormigo. E' la casa che ha dato i natali il poeta popolare Juan Cristobal Napoles Fajardo, detto El Cucalambè, cantore della cubania contadina. Dal 1960, nella settimana in cui cade il suo compleanno, si tiene la Giornata Nazionale Cuculambeana: un festival etnologico sulle tradizioni popolari cubane.
Dintorni:
Puerto Padre, dopo Las Tunas seconda città più antica della provincia, fondata nel 1851. Da visitare il porto, la baia ed il centro storico. A circa 50 km n.e. dal capoluogo
Playa Covarrubias con un discreto villaggio e un spiaggia tranquila
Cayos de Sevilla piccoli isolotti selvaggi di fronte al villaggio di Playa Habanero a 100 km a sud da Las Tunas.
HOLGUIN
Provincia orientale dove coesistono catene montuose e verdi pianure, è ricca di giacimenti minerari tanto che il nichel è la sua principale risorsa.
Capoluogo della regione è Holguin (300.000 ab. circa), "città dei parchi" e, a parte il suo centro storico ovviamente coloniale, per il resto è una città dall'impianto urbanistico moderno e funzionale.
La provincia è altresì famosa perché sulla sua costa (nel golfo di Bariay) Cristoforo Colombo sbarcò per la prima volta il 28 ottobre 1942. A quei tempi la zona era abitata dagli indios Tainos in un villaggio chiamato Cubanacan.
Da vedere:
Mirador de Mayabe situato nella periferia orientale di Holguin. Si ammira il panorama della città e della valle di Mayabe che ospita foreste di palme reali e coltivazioni di frutti tropicali
Mirador de La Cruz situato alla periferia occidentale e, che nel maggio 1790 venne piantata una croce che viene ricordata ogni anno con varie commemorazioni.
Parco Calixto Garcia piazza del centro città, che ospita ancora alcuni edifici dell'era coloniale. La piazza forma un parco delimitato dalle vie principali e, al cui centro, si erge la statua del generale Calixto Garcia, eroe delle guerre di indipendenza.
Museo storico provinciale (Calle 198). Costruito nel 19°secolo in stile neoclassico con un bel patio moresco. Annovera cinque sale tematiche a partire dalla prima dedicata alla cultura precolombiana. Si conserva la Hacha de Holguin un'ascia rituale in pietra che porta scolpita in rilievo una figura umana e che è divenuta il simbolo della città. Il reperto risale a circa 1000 anni fa e appartenne agli indiani Tainos
Museo di storia naturale (Calle Maceo 129) Museo dedicato allo scienziato De La Torre conserva circa 7000 esemplari di flora e fauna caraibica
Museo casa natale di Calixto Garcia (Calle Mirò 456) casa di Garcia, trasformata in museo, che espone documenti e testimonianze che riguardano il generale, combattente delle guerre di indipendenza
Casa della Trova (Calle Maceo) Luogo di raduno dei "trovatori" della provincia che promuovono incontri musicali
Catedral de San Isidoro (Calle Libertad) Eretta nel 1720
Da vedere (dintorni):
Mayarì (100.000 ab. circa) Città fondata nel 1757 e la seconda città più antica di questa provincia si trova a 100 km a est del capoluogo. Interessante è il centro storico risalente all'epoca coloniale.Nel territorio del municipio si possono visitare i Farallones de Seboruco un importante sito archeologico situato in una grotta e risalente all'epoca degli indios Tainos.
Playa Bariay (50 km a nord di Holguin) vicina alla più nota Playa Guardalavaca, questo luogo è famoso perché Colombo, nel 1942, sbarcò per la prima volta. L'evento è ricordato da un monumento dedicato all'esploratore genovese e costruito in occasione del 500° anniversario. Nei dintorni anche un interessante ricostruzione di un villaggio Tainos, come museo all'aperto,a testimonianza della cultura precolombiana dell'isola
Playa Guardalavaca (50 km a nord di Holguin) Una delle spiagge migliori dell'isola, con 4 km di sabbia bianchissima calette e minuscole baie circondate da una lussureggiante vegetazione. Importanti alcuni siti per le immersioni subacquee
Playa Don Lino (50 km a nord di Holguin) Vicina a Guardalavaca è una piccola spiaggetta ma molto attraente
Acquario della Marina Bahia Naranjo (50 km a nord di Holguin) Centro nautico attrezzato per la pesca in superficie, ospita un diving centre. Dispone anche di un acquario con spettacoli di leoni marini e delfini ammaestrati
Banes-Necropoli di Chorro de Maita (90 km a est di Holguin) La più grande necropoli di Cuba dove, a partire dal 1976 sono stati riportati alla luce scheletri e reperti archeologici della civiltà precolombiana
Gibara-Museo storico (Calle Indipendenza 27) A 30 km nord di Holguin la cittadina di Gibara ospita un Museo che espone la storia del paese e del suo territorio da Colombo ai giorni nostri
Gibara-Museo dell'ambiente cubano del XIX secolo (Calle Indipendenza 27) Esposizione particolare di oggetti che vanno dall'età coloniale ai giorni nostri
Gibara-Museo delle scienze naturali (Calle Indipendenza 27) Intitolato allo scienziato Fernandez de la Vara ospita, in nove saloni, una vasta collezione della fauna dell'isola
Banes-Museo indocubano Banì (90 km a est di Holguin) Il più importante di tutta l'isola fra quelli specializzati in cultura precolombiana. Nelle sue quattro sale ospita numerosi reperti della civiltà Tainos recuperati nella provincia di Holguin
BAYAMO CAPOLUOGO DI GRANMA
BaYAMO COME CITTA E TRANQUILA BUONISSIMI SUOI CARNEVALI, ATTUALMENMTE HA UNA BUONA AMINISTRAZIONE E I SERVIZI HANNO MIGLIORATO NOTEVOLMENTE.
Merita scendere a la citta di:
Manzanillo
Stupenda cucina casalingha di pesci, consiglio cercare a Luisito quello dei Tambori Africani( musica afrocubana religiosa e chiederli che vi fascia manggiare i risotti di gamberi( dirle che siete amici di Mimita e Hilda)
Seconda città della provincia Granma. Fu fondata dagli spagnoli nel 1784 sulla baia di Guacanayabo alla foce del fiume Yara, nel mar dei Caraibi. Città, quindi, marinara che conserva alcuni scorci coloniali. Da sempre è stato il porto di Bayamo e, comunque, patria del Son cubano
Da vedere:
Museo storico La Demajagua (strada costiera a sud della città) è la tenuta he fu di Cespedes. Nella fattoria è stato realizzato il museo che conserva foto e testimonianze di Cespedes e delle tre guerra di indipendenza antispagnole.
Parco nazionale Sierra Maestra area di grande interesse naturalistico e storico a sud di Bayamo con formazioni geologiche. Castro ebbe qui il suo Quartier Generale dal 1956 al 1958
Museo Celia Sanchez Manduley a Pilon (150 km ovest da Bayamo sulla costa caraibica). Museo di grande interesse storico nato sulla terra natale di Celia Sanchez, eroina della Rivoluzione e principale collaboratrice di Castro sin dai tempi della Sierra Maestra
Dos Rios (municipio di Jiguani a 50 km a nord di Bayamo) c'è l'obelisco eretto nel luogo dove, nel maggio del 1895, venne ucciso l'eroe nazionale Josè Martì
Las Coloradas (a 150 km a s.o. di Bayamo nel municipio Niquero) si trova il monumento dedicato allo sbarco del Granma del 1956
SANTIAGO DE CUBA
Heroica, hospitaria y caliente sono gli aggettivi che gli abitanti di Santiago de Cuba (400.000 ab. circa) riservano alla loro città. Seconda dell'isola per importanza,rimane tutt'ora il centro storico e culturale di tutto l'Oriente cubano. Principalmente montagnosa grazie alla Sierra Maestra ha un economia mista che varia dalle coltivazioni di caffè e zucchero, alle attività portuali, al turismo, alle fabbriche di rum e birra. La popolazione è frutto del passaggio di diverse etnie che, nel corso dei secoli, l'hanno abitata: africana, spagnola, franco-haitiana, cinese tanto che sia le tradizioni che la religione offrono un'ampia varietà di situazioni.
Ad ogni buon conto la particolarità che si riscontra è il grande calore della gente, il suo senso di disponibilità ed anche l'istinto di godere la vita.
Ubicata nel fondo di una valle che ha un solo canale di ventilazione a sud, le sue temperature sono decisamente calde tutto l'anno. Città quindi vibrante, dal dolce sapore caraibico, ha un impianto urbanistico piuttosto squadrato anche se le vie (spesso vicoli) sono molto stretti e contrassegnati da un continuo saliscendi che crea prospettive singolari ma pittoresche con case basse dai vecchi balconi in legno, Santiago -"ribelle ieri, eroica oggi, ospitale sempre"- è una città da visitare assolutamente a partire dal suo centro storico che si snoda da Parque Cespedes.
Da visitare:
Santa Iglesias Catedral Metropolitana Nuestra Señora de la Asuncion è la piazza della Cattedrale nel pieno centro della città, fondata dai conquistadores nel 1522 e rifatta nel 1922. Conserva, nella cripta, la tomba di Diego Velasquez e altre tombe di vescovi cubani e di altri importanti personaggi. La sua imponente facciata domina la piazza centrale. Ha ben cinque navate ed un soffitto a cassettoni, oltre un coro in legno intarsiato. Annovera l'unico Museo ecclesiastico di Cuba
Museo ecclesiastico apostolico nato dopo la vittoria della Rivoluzione castrista. Espone documenti, reliquie, arte sacra e testimonianze dell'epoca coloniale
Museo storico dell'arredamento cubano (Calle Felix Pena Santo Tomás 610) museo coloniale ubicato nella casa di Velasquez, il più antico palazzo di Cuba costruito nel XVI secolo con mobili, balconi e soffitti intarsiati di legno pregiato in stile moresco. Conserva oggetti,quadri, arredamenti utilizzati dal Cinquecento fino all'Ottocento, alcuni appartenuti al conquistadores che l'abitava
Casa della cultura Miguel Matamoros sede dell'Assessorato alla cultura del municipio di Santiago
Calle Heredia la strada santiaghera più famosa che si snoda a fianco della Cattedrale. Vi si trovano numerosi edifici storici: la casa natale del poeta José Maria Heredia (oggi museo); la residenza di casa Salcedo (oggi Casa de la Trova); la Casa degli studenti; la Casa della Peña del Tango; il Palazzo del Museo del carnevale
Casa della Trova (Calle Heredia 208) è la più famosa di tutta Cuba e offre spettacoli di musica popolare ogni giorno.
Museo del Carnevale (Calle Heredia 303) inaugurato agli inizi degli anni 80 espone foto e costumi utilizzati nei passati carnevali santiagheri, considerati i più divertenti di Cuba che si svolgono ogni anno dal 20 al 30 luglio
Museo storico e casa natale di Heredia (Calle Heredia 360) casa del massimo poeta cubano (1803-1839) che fu costretto all'esilio in Messico ed Usa a causa della sue idee indipendentiste. Si conservano oggetti appartenuti al poeta. Il museo è anche un centro culturale
Focos afrocubani sono i famosi circoli culturali e musicali della città e sono dislocati in varie zone della città. Ecco i principali:
- Foco cultural Tumba francesa (Calle Los Maceos 501)
- Foco cultural Cabildo Carabalì Olugo (Av. 24 Febrero 496)
- Foco cultural Cabildo Carabalì Izuama (Calle Pio Rosado Carniceria 107)
- Foco cultural Lis Hoyos (Paseo Martì 520 ang. Calle Moncada)
- Foco cultural Paso Franco (Av. 24 Febrero 310)
- Casa della cultura Africana (Av. Manduley 106 rep. Vista Alegre)
- Casa della cultura del Caribe (Calle 13 ang. Av. Manduley rep. Vista Alegre)
Museo storico 26 Luglio (Av. Guillermon Moncada) ubicato in una porzione della ex caserma Moncada (l'altra parte è stata trasformata in città scolastica) ospita, nelle sue sale, le ribellioni degli aborigeni capitanate dal capo Hatuey; le rivolte degli schivi negri del Seicento; le cospirazioni antispagnole del Settecento; le tre guerre di indipendenza dell'Ottocento; le lotte antimperialiste del Novecento con particolare riferimento a tutti gli eventi della Rivoluzione Castrista. Le mura esterne della caserma presentano, ancor oggi, i segni delle sparatorie avvenute il 26 luglio 1953
Museo storico Abél Santamaria Cuadraro (Av. Libertadores ang. Calle Portuondo Trinidad) Nei primi anni '50 Abél Santamaria era il vice di Fidel e, nella sua casa di fronte all'Università dell'Avana, si riunivano gli studenti antibatistiani. Durante il famoso assalto alla caserma Moncada, un gruppo di 30 ribelli capitanati da Santamaria, occupò militarmente l'edificio (dove ora è il museo) con l'intento di appoggiare gli attacchi degli altri due gruppi di insorti comandati da Fidel e da suo fratello Raul. Ma, per una serie di circostanze sfortunate, l'incontro non avvenne e Abél, in attesa di rinforzi, venne catturato torturato ed ucciso dalla polizia batistiana. Il palazzo che ospita il museo era un vecchio ospedale coloniale che vide il processo dei superstiti della tragica spedizione. Sono esposte mostre con documenti e testimonianze del giorno dell'assalto
Museo storico della Lotta Clandestina (Calle General Jesus Rabì 1) ospita una dettagliatissima raccolta della lotta clandestina degli anni '50 a Santiago
Museo storico casa natale Frank Pais (Calle General Banderas 226) casa natale dei fratelli Frank e Josué Pais, il primo responsabile del Movimento 26-7 dell'oriente cubano che, dopo lo sbarco del Granma del 1956, divenne addetto ai contatti con i ribelli della Sierra Maestra. Fu assassinato nel 1957 dal capo della polizia marittima di Santiago. Ancora oggi, il giorno della sua morte che coincide con primo giorno dopo la fine del carnevale della città, centinaia di persone si recano al cimitero monumentale a portare fiori sulla tomba dei fratelli Pais
Museo storico casa natale Maceo (Calle Los Maceos 207) casa natale dei fratello mulatti Antonio e José Maceo, generali dell'esercito indipendentista cubano entrambi uccisi in battaglia nel 1896. Conserva lettere, testimonianze, foto ed oggetti appartenuti alla famiglia
Museo cimitero monumentale di Santa Ifigenia (Av. Crombet) dichiarato monumento nazionale contiene i monumenti funebri più importanti di Cuba: dal Mausoleo di José Martì, alla tomba del padre della patria Carlos Manuel de Céspedes, quella del sindaco rivoluzionario Emilio Bacardi, quella del martire Frank Pais e quelle dei ribelli del Moncada uccisi durante e dopo l'assalto
Museo storico della Pirateria (Castello del Morro) magnifico castello costruito su progetto dell'italiano Antonelli si trova al 7° km della Carrettera del Morro. Questo museo, nato dopo la Rivoluzione, è unico nel suo genere a Cuba. Nelle sue sale vengono mostrate le incursioni dei pirati: sono esposte mappe, armi, bandiere, disegni e diversi ritratti di corsari fra i quali spiccano quelli di Sir Drake e Sir Morgan
Da visitare (dintorni):
Santuario Nacional de la Virgen de la Caridad del Cobre (20 km n.o. di Santiago) in cima ad una collina panoramica di fronte a delle miniere di rame. La Madonna che si venera è la patrona di Cuba e il santuario è meta di pellegrinaggi. Secondo la leggenda l'immagine della Madonna sarebbe stata pescata da tre schiavi negri sopravvissuti al naufragio di una nave spagnola nel 1606. Cinque anni dopo portarono l'immagine sacra nel villaggio del Cobre e da allora essa ebbe sempre più successo tra i seguaci della religione afrocubana della Santeria, dai quali viene chiamata Ochún.
Parco Baconao (60 km ad est di Santiago sulla Sierra Maestra) dichiarato "Riserva Naturale della Biosfera" dall'Unesco. Si consiglia l'escursione di una giornata nella quale sarà possibile visitare, dopo una ventina di chilometri dalla città, il Giardino Botanico montano della Siberia Francese, la Gran Piedra: roccia vulcanica di quasi 100.000 tonnellate posta in cima alla bocca di un vulcano spento a 1200 mt. di altitudine; il Museo Storico della Granajita Siboney (13° km della Carrettera Siboney); la Galleria Generazione Centenario, la Comunità Artistica El Oasis; Valle della Preistoria con oltre 20 animali preistorici scolpite su rocce a grandezza naturale; Laguna Baconao
GUANTANAMO
Guantanamera, guajira Guantanamera" sono le celebri parole della canzone di Joseito Fernandez, ormai divenuta simbolo di Cuba. La città di Guantanamo ( 250.000 ab. circa) è, forse, più famosa per la canzone che non per il resto.
La si ricorda anche per la base nordamericana che occupa dal 1903, 117 km quadrati di terra e baia, con strutture militari, aeroporto e base navale Usa, in virtù di un accordo stipulato perché gli Stati Uniti intervennero a favore di Cuba nella contesa contro la Spagna .
Piccola provincia orientale dell'isola i cui tre quarti di territorio sono occupati da montagne e foreste e le cui risorse sono le piantagioni di caffè, cacao, cocco e banane. Confina con le province di Holguin e di Santiago de Cuba e con l'Oceano Atlantico ed il Mar dei Caraibi.
L'isolamento della provincia di Guantanamo, a causa della sua particolare posizione geografica, ha contribuito a conservare intatta una natura incontaminata e dalla lussureggiante vegetazione tropicale.
Sicuramente è la provincia meno sfruttata e conosciuta a livello turistico.
La città di Guantanamo è abbastanza giovane essendo stata fondata circa due secoli fa. Il villaggio, costruito nel 1796 prese il nome di Santa Catalina de Guantanamo, al fine di ospitare i profughi provenienti dalla vicina isola di Haiti (colonia francese) durante gli anni della rivoluzione francese.
Nel 1871, l'assalto alla piantagione di caffè La Indiana segna l'adesione dei creoli locali alla prima guerra di indipendenza contro la Spagna. Ma è solo durante la terza guerra di indipendenza che i patrioti locali, per ordine di Josè Martì, organizzano una insurrezione anticolonialista.
Alcuni anni dopo, nel 1903, al termine della guerra Spagna Cuba Usa (vinta da quest'ultimi) i nordamericani obbligano la nuova Repubblica di Cuba a firmare un accordo per la concessione agli Usa della baia di Guantanamo alla Marina militare nordamericana per l'installazione di una base navale.
Da vedere:
• Mirador turistico-militare Los Malones dalla cima di una montagna si può osservare la base Usa. Il mirador ospita un ristorante con piscina. Per visitarla occorre fissare in anticipo un appuntamento (Impresa Turistica Gaviota di Santiago de Cuba Tel 224-41598). Il giorno concordato, vi verranno a prelevare dal vostro albergo e vi accompagneranno all'ingresso della base guardi di frontiera cubana che, a sua volta, circonda la base statunitense. All'arrivo vi illustreranno la storia della base all'interno di un museo sotterraneo e, al termine, un ascensore vi porterà sulla cima della collina dov'è situato il mirador.
• Centro storico del 1796 conserva ancora alcune presenze dell'epoca coloniale
• Museo storico ubicato all'interno dell'antico carcere spagnolo con vari sezioni che documentano la storia della provincia
Da vedere (dintorni):
• Giardino zoologico di pietra (20 km a nord di Guantanamo) sulla strada per Lomas de Yateras, all'interno delle coltivazioni di caffè si trovano grandi sculture che riproducono la fauna africana. Questo singolare museo, ospita una quarantina di opere gigantesche dello scultore dilettante Angel Inigo
• Boqueron (20 km a sud di Guantanamo) porto principale della provincia che dispone di una bella spiaggia
• Caimanera (20 km a sud di Guantanamo) di fronte a Boqueron
La città di Baracoa (50.000 ab. circa) è una delle più antiche dell'isola e fu la prima capitale di Cuba fondata nel 1512 da Diego Velasquez col nome di Nuestra Señora de la Asuncion de Baracoa e che per dieci anni fu la capitale, fino al trasferimento della stessa a Santiago de Cuba nel 1522.
Importanti tracce archeologiche sono state scoperte alla foce del fiume Yumurì, relative al periodo precolombiano.
Quasi tutti gli aborigeni furono trucidati dagli spagnoli e solo alcuni si salvarono, rifugiandosi sulle montagne.
Nella piazza centrale della città di Baracoa c'è il monumento ad Hatuey, famoso capo cacico, fatto bruciare vivo sulla Sierra Maestra dagli spagnoli nel primo Cinquecento.
La città, a causa della sua posizione geografica che la escludeva dalle principali vie terrestre e marittime, non si sviluppò ulteriormente, lasciando ancor oggi intatto, il suo aspetto barocco e coloniale.
Il centro storico conserva ancora antichi edifici in legno a piano unico che si accompagnano alle mura dei sistemi di difesa risalenti al XVIII e XIX secolo.
Da vedere:
• Castillo de Santa Barbara fondato nel 1740 è un ex fortezza militare spagnola utilizzata contro i corsari ed ora adibita ad albergo
• Cruz de la Parra La Croce di Colombo è considerato il simbolo più antico della religione cristiana nel continente americano ed è risalente al 1942 allorquando, il navigatore genovese, la eresse. Attualmente è custodita nella Iglesia Parroquial de Baracoa che, ufficialmente si chiama Nuestra Señora de la Asuncion, nella piazza centrale della città
• Fuerte Matachin del 1802 si trova all'inizio del Malecon di Baracoa. Fortino spagnolo recentemente restaurato è adibito a Museo storico provinciale
• Fuerte La Punta del 1803, alla fine del Malecon. Era adibito alla difesa della città; attualmente ospita un elegante ristorante
Da vedere (dintorni):
• Canon del Rio Yumurì è una zona di scavi archeologici dove sono state trovate interessanti pitture rupestri
• Rio Toa dove si può effettuare una bella escursione in barca sul più impetuoso fiume di Cuba
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